Andar per grotte nel Salento
Il Salento è una terra meravigliosa. Non solo per le sue spiagge ed il suo mare, paesaggi che rievocano paradisi esotici lontani. La particolarità del suo territorio in gran parte di natura carsica, la posizione geografica, le condizioni climatiche che si sono succedute nel corso dei millenni della sua storia, fanno del Salento, anche una terra ricca di grotte costiere.
Le coste della penisola salentina custodiscono un patrimonio di conoscenza la cui esplorazione ha permesso di riscrivere un’importante pagina della nostra preistoria.
Molte di queste grotte sono diventate un’attrazione turistica come la Zinzulusa, la Grotta della Poesia e le grotte di Leuca. I siti più importanti invece dal punto di vista archeologico sono in parte tutelati e chiusi al pubblico ed in parte in attesa di ulteriori campagne di scavo che ne possano portate alla luce i segreti. La costa più a nord del Salento, quella che si affaccia sull’Adriatico, custodisce delle autentiche meraviglie, capolavori della natura frutto di millenni e millenni di erosioni. Siamo nei pressi delle marine di Melendugno, con le splendide grotte di Roca Vecchia ed i monumenti naturali di Torre dell’Orso, S. Andrea e la Grotta della Poesia. Quest’ultima è stata definita la piscina naturale più bella del mondo!
Tutto ebbe inizio con la scoperta della Grotta Romanelli a Castro (avvenuta nel 1900) e con le successive ricerche, grazie alle quali si arrivò ad importanti scoperte che fecero conoscere il Salento a tutti gli studiosi ed appassionati dell’epoca. Grotta Romanelli ha restituito uno dei più importanti ritrovamenti per gli studi della nostra preistoria. Nelle terre rosse, tra i sedimenti rinvenuti, furono trovati strumenti in pietra, anche tre scheletri umani, altre ossa, incisioni che permisero di appurare la presenza in Salento, dell’uomo del Paleolitico medio e superiore finale italiano. Oggi l’ingresso dal mare è protetto da una grata in ferro.
Sempre sul versante adriatico, sulla costa a sud di Otranto a pochi passi dalla spiaggetta di Porto Badisco, un’altra importante scoperta fu quella della Grotta dei Cervi, la cappella Sistina del Neolitico, un sistema di grotte e corridoi interamente decorate in guano e ocra rossa. Una sorta di tempio all’interno del quale probabilmente avvenivano riti di iniziazione per le comunità che frequentavano questi luoghi. Oggi questo patrimonio non è visitabile per evitare di compromettere l’ecosistema ambientale che per millenni lo ha custodito. E’ possibile visitarlo virtualmente presso le sale del Castello di Otranto.
Nei pressi di Otranto si trovano anche altre meraviglie costiere come la Grotta Palombara, quella del Vento e delle Streghe, la Grotta della Monaca, un anfratto semisommerso ed accessibile solo dal mare e durante la bassa marea. La singolare Grotta de lu lampiune invece presenta ben quattro ingressi di cui tre sottomarini, tra gli 11 e i 23 metri sotto il livello del mare.
Sempre sul versante Adriatico nei pressi di Santa Cesarea Terme si trovano le cavità naturali di Gattulla e di Solfatara, Fetida che si apre sul mare come una spaccatura, di Solfurea nel cui interno sgorga una sorgente termale di acqua salso-bromo-iodica-sulfurea.
Sempre a Castro si trova la più turistica Grotta della Zinzulusa. La grotta deve il nome agli Zinzuli (stracci), come definivano le stalattiti e le stalagmiti gli abitanti del luogo nel loro dialetto locale. Vi si accede tramite un maestoso ingresso che si affaccia sul mare ed è possibile visitarla sia d’inverno che in estate. Per la visita è consigliabile contattare l’ufficio informazioni di Castro per conoscere orari e condizioni meteo per le visite in bassa stagione. La parte esplorata della grotta e quella visitabile è composta da tre ambienti molto suggestivi: subito dopo l’ingresso si scende nella Conca, un ambiente che porta verso il Corridoio delle Meraviglie tempestato da stalattiti e stalagmiti che si specchiano nel laghetto di acqua sorgiva, mista a quella marina, denominato il Trabocchetto. Il corridoio conduce al Duomo o Cripta, una immensa stanza alta circa 25 metri le cui pareti risalirebbero al Cretacico. Per secoli gli anfratti di questa grotta buia sono stati il rifugio di migliaia di pipistrelli. Negli anni cinquanta furono avviati i primi interventi di pulitura della grotta dalle enormi quantità di guano accumulatosi nel tempo; furono realizzati i camminamenti per creare un accesso direttamente dalla terra, gli stessi passaggi sono utilizzati oggi per le visite turistiche.
La parte terminale dell’anfratto, il cosiddetto Cocito, è un bacino d’acqua chiuso dove si è sviluppato un raro ecosistema ipogeo subacqueo dove vivono rare specie di crostacei subacquei. Recenti studi hanno dimostrato l’esistenza di altri corridoi da esplorare con altri segreti a svelare. Dagli scavi condotti sono emersi resti di animali, lame, grattatoi del Paleolitoco, ceramiche e manufatti.
Scendendo verso sud, nella marina di Andrano, vale la pena vistare un altro gioiello della costa salentina. Si tratta della suggestiva GROTTA VERDE. Anche questa grotta si può visitare in quanto è raggiungibile dalla litoranea per Tricase seguendo le indicazioni per località Botte. A questo punto si percorre un tratto roccioso della scogliera e si scende in acqua dove si trova l’accesso alla grotta: lo spettacolo al suo interno è indescrivibile ed emozionante. I giochi di luce ed i riflessi smeraldo ne fanno uno degli spettacoli naturali più belli del Salento.
Il capo di Leuca è sicuramente la parte di costa salentina più conosciuta in quanto le sue grotte sono visitate ogni anno da migliaia di turisti. La visita alle grotte di Leuca avviene solo per mare ed è una tappa imperdibile per chi è in vacanza nel Salento. Le escursioni partono dal porto turistico di Leuca oppure dal porto di Torre Vado, possono avere come oggetto la visita alle grotte di Ponente o quelle di Levante. Il fascino di questi monumenti sospesi tra il cielo ed il mare è arricchito dai nomi e dalle numerose leggende legate ai luoghi che per secoli hanno ospitato gli albori della nostra civiltà. L’intera costa di Leuca è una vera meraviglia, le più belle grotte quelle che suscitano più emozioni sono la grotta Grotta Morigio (o “degli innamorati”), la Grotta del Presepe, la Grotta delle Tre Porte con le sue splendide arcate sul mare, la Grotta del Bambino, la Grotta dei Giganti, la Grotta del Drago, la Grotta del diavolo. I nomi che le distinguono, l’acqua limpida e cristallina, il colore che assumono in base al tipo di roccia, le sonorità all’interno, ne fanno luoghi assolutamente da non perdere. Le sacche d’aria, camere interne alla roccia scavate dall’opera paziente della natura, regalano stalattiti, stalagmiti e tutti quei gioielli naturali che formano lo spettacolo di grande bellezza.
Alle porte di Leuca, ai piedi di Punta Ristola, protetta da una grata in ferro, ci accoglie un altro tempio del passato, la Grotta Porcinara sulle cui pareti gli antichi viaggiatori del mare hanno lasciato le loro preghiere; al suo interno sono emerse iscrizioni messapiche e greche.
Sulla costa ionica le grotte presenti nel territorio di Nardò sono quelle più importanti dal punto di vista paleontologico, storico e archeologico. Si tratta di grotte e siti importantissimi che hanno restituito reperti preziosi riguardanti la preistoria, gli animali e gli uomini che vi si sono avvicendati. Scavi recenti e studi approfonditi hanno permesso di tracciare una rotta fondamentale riguardo al passaggio più importante della nostra preistoria, quello che vide la scomparsa dell’uomo di Neandertal e la supremazia dell’uomo moderno. Nella grotta del Cavallo sono stati ritrovati i resti dell’uomo sapiens più antico d’Europa. Per questo le grotte della Baia di Uluzzo sono diventate un punto di riferimento per lo studio della preistoria a livello mondiale.
L’intero territorio nel quale si trovano le grotte e quindi anche la Baia di Uluzzo, ricade nell’area di tutela del Parco Regionale di PORTO SELVAGGIO E PALUDE DEL CAPITANO. Un’area naturalistica tra le più belle di tutta la Puglia.