San Cataldo, la marina di chi arriva a Lecce nel Salento
Un tempo si chiamava Porto Adriano, ed era lo sbocco portuale della città di Lecce, oggi si chiama San Cataldo ed è una delle mete balneari di chi si reca in vacanza nel Salento.
Il nome odierno sembra che derivi dall’avventuroso naufragio di un monaco irlandese che, di ritorno da Gerusalemme, proprio a Porto Adriano riuscì fortunosamente a salvarsi. Tracce delle antiche strutture portuali sono ancora oggi visibili nelle colonnine di marmo e granito per l’attracco delle imbarcazioni ed in alcune pietre squadrate che sono state inglobate nel rifacimento ottocentesco delle banchine e dei moli.
San Cataldo è una piccola marina, frequentata prevalentemente dagli abitanti di Lecce da cui dista pochi chilometri e che da qualche anno è anche meta del turismo di massa. La costa è caratterizzata da una lunga serie di spiagge e da basse scogliere che si affacciano su un mare poco profondo e pulitissimo. Le spiagge si susseguono circondate da una fitta pineta e la sabbia che si stende nelle insenature incastonate tra eucalipti e pini è bianca e fine.
La località, per le sue caratteristiche è particolarmente frequentata dalle famiglie con i bambini, che qui trovano un mare poco profondo e sicuro per i più piccoli bagnanti, ci sono numerosi stabilimenti balneari che offrono tutte le comodità, sdraio lettini ed ombrelloni e la possibilità di affittare attrezzature per gli sport acquatici.
Anche gli appassionati di immersioni frequentano questo tratto di costa per via dei bei fondali ricchi di fauna marina. Una particolarità del litorale di San Cataldo è la presenza sul fondo del mare di notevoli reperti antichi ed una serie di ruderi sommersi dell’antico Porto Adriano, tra i quali la cosiddetta “chiesa sommersa”. Non mancano gli appassionati i pesca che prediligono questo tratto di mare ricco di pesce.
A pochi chilometri da San Cataldo ci si può recare a visitare l’Oasi Naturale delle Cesine, una delle aree paludose presenti sulla costa rimaste intatte ed ora diventata area di particolare interesse naturalistico perché abitata da diverse specie di uccelli migratori che nei due laghi paludosi appena al di là della linea di dune che dividono le spiagge dall’entroterra hanno trovato il loro habitat ideale.